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Cosa fare se non ti piace il tuo corso di laurea

Cosa fare se non ti piace il tuo corso di laurea

Non ti piace il tuo corso di laurea? Non sei solə. Ammetterlo è già un passo importante: non ti piace quello che stai studiando, e magari ti svegli ogni mattina con il pensiero fisso che forse hai sbagliato tutto.


Può succedere dopo poche settimane, o a metà percorso. A volte è un fastidio vago, a volte è una certezza netta. In ogni caso, è una sensazione più comune di quanto immagini. Capita a tante persone di iniziare un percorso universitario e poi scoprire che non corrisponde alle proprie aspettative, interessi o obiettivi. L’università è una scelta importante, ma anche molto difficile da fare a 18 o 19 anni, spesso con poche informazioni reali su cosa si studierà davvero.

La buona notizia? Avere dubbi non significa essere in ritardo o aver fallito.
Significa, piuttosto, che ti stai fermando a riflettere. E può essere il primo passo per ritrovare la direzione giusta.

Riconoscere i segnali di insoddisfazione

Prima di prendere decisioni drastiche, è utile capire che tipo di disagio stai vivendo. A volte, infatti, dietro la frase “non mi piace il mio corso” ci sono cause diverse: alcune risolvibili, altre più strutturali.

Ecco alcuni segnali che possono indicare che qualcosa non sta funzionando:

Non segui con interesse le lezioni

Ti ritrovi spesso distrattə, annoiatə o completamente disinteressatə a quello che senti? Non riesci a trovare un filo che ti coinvolga, nemmeno nelle materie principali?

Studi con fatica, senza motivazione

Aprire i libri ti pesa più del solito. Non è solo stanchezza: senti di non volerlo fare, perché non ti importa davvero dell’argomento.

Il rendimento cala, insieme alla voglia di provarci

Hai meno voglia di dare esami, e quando lo fai ti sembra di arrancare. Non ti riconosci più nel tuo percorso, e la voglia di migliorare è sempre più lontana.

Ti senti “fuori posto”

Ti guardi attorno e ti sembra che tutti sappiano cosa vogliono, mentre tu ti chiedi perché sei lì. È un senso di spaesamento che può farti sentire isolatə o “sbagliatə”.

Se ti riconosci in uno o più di questi segnali, sappi che non sono campanelli d’allarme da ignorare. Prenderne consapevolezza è il primo passo per capire come muoverti.

Cerca di capire cosa c’è dietro il disagio

Non sempre il problema è “il corso sbagliato”. A volte ci sono altri fattori che influenzano la tua esperienza universitaria:

Il problema è il contenuto… o il contesto?

Potresti trovare gli argomenti interessanti, ma non ti piace come vengono spiegati. Oppure ti pesa il metodo di studio, ma non la materia in sé.
Fermati a chiederti: non mi piace cosa sto studiando, o come lo sto studiando?

La vita universitaria è un peso in generale

Forse hai cambiato città, sei lontano/a da casa, non ti sei integrato/a. L’università può essere dura anche sul piano personale, e questo impatta sul rapporto con lo studio.

Mancanza di un obiettivo chiaro

Non sempre il problema è il corso. A volte è che non sai dove ti porterà, o non riesci a collegarlo a qualcosa di più grande, come una professione, un interesse, un progetto.

Analizzare bene le cause ti aiuta a distinguere una difficoltà temporanea da un disallineamento più profondo. Perché in alcuni casi basta cambiare approccio, in altri serve cambiare strada. Ma entrambe le soluzioni sono valide, se scelte con consapevolezza.

Esplorare le opzioni disponibili

Una volta riconosciuta l'insoddisfazione verso il proprio corso di laurea, è fondamentale valutare attentamente le alternative a disposizione per ritrovare motivazione e soddisfazione nel percorso accademico. Una delle prime opzioni da considerare è il cambio di corso di laurea, che può avvenire all'interno dello stesso ateneo o trasferendosi in un'altra università.

Ogni istituzione ha procedure specifiche per il trasferimento o il passaggio di corso, pertanto è essenziale informarsi presso la segreteria studenti o l'ufficio orientamento riguardo a requisiti, tempistiche e modalità. Inoltre, se sono stati già sostenuti degli esami, è possibile richiederne il riconoscimento nel nuovo percorso, evitando di ripartire da zero e ottimizzando il tempo già investito.

Un'altra possibilità è la personalizzazione del piano di studi. Molti corsi offrono la flessibilità di scegliere esami opzionali o attività formative in settori diversi, permettendo così di integrare il curriculum con materie più affini ai propri interessi. Questa strategia può contribuire a ravvivare l'entusiasmo e rendere il percorso di studi più stimolante. È consigliabile consultare il regolamento didattico del proprio corso e discutere con tutor o docenti per comprendere le opportunità di personalizzazione disponibili.

In alcuni casi, prendersi una pausa dagli studi può risultare benefico. Sospendere temporaneamente l'iscrizione per uno o due semestri offre l'opportunità di riflettere sulle proprie aspirazioni, esplorare nuove strade o acquisire esperienze diverse. Tuttavia, questa decisione deve essere ponderata con attenzione, considerando gli eventuali effetti sul piano di studi e sulle tempistiche di laurea.

Infine, è importante ricordare che l'università non rappresenta l'unico percorso formativo possibile. Esistono alternative valide come gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), accademie specializzate o corsi professionalizzanti in vari settori. Questi percorsi possono offrire una formazione più pratica e orientata al mondo del lavoro, risultando più in linea con le proprie inclinazioni e obiettivi professionali. Valutare queste opzioni richiede una ricerca accurata e una riflessione approfondita sulle proprie passioni e competenze.

Consultare figure di supporto

Affrontare dubbi e incertezze riguardo al proprio percorso universitario può essere complesso, ma è fondamentale sapere che non si è soli in questo processo. Rivolgersi alle figure di supporto appropriate può fare una grande differenza nel chiarire le idee e prendere decisioni informate. I servizi di orientamento offerti dalle università sono una risorsa preziosa in questi frangenti. Questi centri forniscono consulenze personalizzate, aiutando gli studenti a esplorare le proprie opzioni, comprendere le procedure per eventuali cambi di corso e riflettere sulle proprie aspirazioni e obiettivi.

Anche i docenti e i tutor accademici rappresentano un punto di riferimento importante. Stabilire un dialogo con loro può offrire nuove prospettive sul corso di studi, suggerire percorsi alternativi o fornire consigli pratici basati sulla loro esperienza. Spesso, i docenti hanno una visione ampia delle opportunità disponibili e possono indirizzare gli studenti verso scelte più consapevoli.

Il confronto con colleghi e studenti degli anni successivi può altresì risultare illuminante. Ascoltare le esperienze di chi ha già affrontato situazioni simili può offrire spunti utili e ridurre il senso di isolamento. Partecipare a gruppi di discussione, forum online o associazioni studentesche può facilitare questi scambi e fornire supporto morale e pratico.

Inoltre, non bisogna sottovalutare l'importanza del supporto psicologico. Se l'insoddisfazione per il corso di laurea genera stress significativo o disagio emotivo, è consigliabile rivolgersi ai servizi di counseling psicologico spesso presenti negli atenei. Questi professionisti possono aiutare a gestire l'ansia, migliorare la gestione del tempo e delle aspettative, e supportare nel processo decisionale.

Affrontare l'insoddisfazione verso il proprio corso di laurea richiede una valutazione attenta delle proprie sensazioni, l'esplorazione delle alternative disponibili e il confronto con figure di supporto competenti. Prendersi il tempo necessario per riflettere e informarsi permette di prendere decisioni più consapevoli e in linea con le proprie aspirazioni future.

Valutare le conseguenze del cambiamento

Cambiare corso di laurea può essere una scelta giusta, ma non va presa d’impulso. È importante valutare le conseguenze pratiche e comprendere bene che cosa comporta, sia in termini accademici che personali. Dal punto di vista degli studi, bisogna considerare che non tutti gli esami già sostenuti verranno riconosciuti nel nuovo percorso: alcuni CFU potrebbero essere convalidati in automatico, altri solo parzialmente, altri ancora potrebbero non rientrare affatto nel piano del nuovo corso. Questo può significare dover sostenere di nuovo alcune materie o ritardare la laurea di uno o più semestri.

Oltre al piano di studi, va valutato anche l’impatto su aspetti più pratici: ad esempio, eventuali tasse da ripagare, scadenze da rispettare per presentare domanda di trasferimento, vincoli di accesso a corsi a numero programmato, o ancora l’impatto sul diritto alla borsa di studio o su eventuali benefici economici già ricevuti. Anche il cambio di sede universitaria può portare con sé costi aggiuntivi: spostarsi in un’altra città significa riorganizzare casa, trasporti, vita quotidiana.

Tuttavia, queste conseguenze non devono spaventare, ma semplicemente far parte della valutazione complessiva. In certi casi, un piccolo sacrificio sul breve termine può tradursi in una maggiore soddisfazione e realizzazione personale nel lungo periodo. L’importante è mettere tutto sul piatto: vantaggi, rischi, impatti concreti. E poi decidere con lucidità e realismo, sapendo che un cambio di direzione è perfettamente legittimo e, in molti casi, salvifico.

Prendere una decisione consapevole

Dopo aver raccolto tutte le informazioni possibili, parlato con persone di fiducia, riflettuto sulle alternative e valutato pro e contro, arriva il momento più delicato: prendere una decisione. Non esiste una risposta giusta in assoluto. La scelta migliore è quella che tiene conto di ciò che sei oggi, di come ti senti, e di dove vuoi provare ad andare, anche se non hai ancora tutto chiaro.

Se, nonostante le difficoltà, senti che c’è spazio per ricostruire un rapporto positivo con il tuo corso di studi — magari cambiando approccio, scegliendo esami più affini o rivedendo i tuoi obiettivi — allora puoi provare a restare, ma in modo più attivo e consapevole. Se invece ogni tentativo ti riporta alla stessa frustrazione, se senti che la motivazione è scomparsa e che stai solo trascinando il tempo, allora cambiare strada può essere la scelta più sana.

Prendere decisioni importanti può spaventare, ma rimandarle all’infinito può essere ancora più logorante. Anche se è difficile, anche se richiede coraggio, scegliere è un atto di responsabilità verso te stessə. E se sbagliassi di nuovo? Nessuna scelta è irreversibile. La cosa importante è non restare fermə in un percorso che ti svuota, solo per paura del giudizio o per abitudine.

Avere dei dubbi non significa essere deboli: significa voler costruire un futuro in cui riconoscersi davvero.

Conclusione

Non è facile accorgersi che qualcosa non va, e ancora meno facile è ammetterlo a sé stessə. Ma se sei arrivatə fin qui, se stai leggendo queste righe con un po’ di confusione e un po’ di speranza, significa che ti stai prendendo sul serio. Che stai cercando di capire cosa è meglio per te, al di là delle aspettative degli altri, delle paure o delle scelte fatte in fretta.

A volte restare nel corso di laurea scelto può avere senso, se riesci a dargli un nuovo significato. Altre volte andarsene è l’unico modo per tornare a respirare. Nessuna delle due opzioni è giusta in assoluto. Lo è solo quella che ti permette di crescere, con più consapevolezza e meno compromessi con ciò che sei.

Cambiare idea non è segno di incoerenza, ma di maturità. L’università è un pezzo importante della vita, ma non definisce il tuo valore. Sei molto più delle materie che studi o degli esami che hai passato.

E se senti il bisogno di parlarne con qualcuno, fallo. Un confronto può aiutarti a vedere più chiaro. Prenditi il tempo che ti serve, ma ricorda: sei autorizzatə a cambiare strada, ogni volta che serve ritrovarti.

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