Quando si pensa alla tesi di laurea, la reazione più comune è un misto tra entusiasmo e panico. Da un lato è l’ultimo ostacolo prima della fine del percorso universitario. Dall’altro, è un progetto che molti vivono come qualcosa di enorme, complicato, quasi ingestibile.
La verità? La tesi non è un mostro invincibile. È un lavoro importante, certo, ma affrontabile con metodo, tempi giusti e — soprattutto — con le informazioni corrette.
Che si tratti di una triennale o di una magistrale, l’obiettivo della tesi è sempre lo stesso: dimostrare che sai approfondire un argomento, usando le competenze acquisite durante il corso di studi.
In questo articolo cerchiamo di rispondere a tutte le domande più comuni: quando si inizia? come si sceglie il relatore? quanti capitoli servono? quanto incide sul voto?
La tesi per la laurea triennale: come funziona
Se stai frequentando una laurea triennale, la tesi rappresenta il tuo primo vero lavoro di ricerca accademica. È un’occasione per dimostrare che sai organizzare informazioni, sintetizzare concetti e approfondire un argomento legato al tuo percorso di studi.
Qual è l’obiettivo della tesi triennale?
La tesi triennale ha l’obiettivo di farti applicare le competenze base acquisite nel corso di laurea.
Non ti si chiede di scoprire qualcosa di nuovo, ma di saper esplorare e spiegare un argomento in modo coerente, usando fonti affidabili e con un’impostazione formale corretta.
Quanto deve essere lunga?
Non esiste una regola fissa, ma in media si parla di 20–40 pagine, comprese introduzione, corpo del testo e bibliografia. Alcuni atenei danno indicazioni più precise, quindi è sempre utile controllare le linee guida ufficiali del proprio corso di studi.
Che tipo di tesi si fa?
La maggior parte delle tesi triennali è compilativa: si parte da libri, articoli o materiale già esistente, che viene rielaborato, confrontato e commentato in modo personale.
In alcuni corsi (specialmente scientifici), si può anche proporre una tesi sperimentale, ma solo se ci sono i tempi e gli strumenti per farla — e spesso in affiancamento con il relatore.
Quanto pesa sul voto di laurea?
In genere la tesi triennale incide tra 1 e 4 punti sul voto finale. Il voto di partenza viene calcolato sulla media ponderata degli esami, e la tesi serve più che altro a “rifinire” il punteggio.
Alcuni atenei non prevedono una vera e propria discussione, ma solo la consegna e una breve presentazione davanti alla commissione.
La tesi di laurea magistrale: un progetto personale
La tesi di laurea magistrale è un lavoro più articolato, con cui si chiude il secondo ciclo universitario. È il momento in cui puoi davvero mettere alla prova la tua capacità di analisi, scrittura e — se previsto — anche di ricerca autonoma.
A cosa serve?
Qui l’obiettivo si alza di livello: non si tratta solo di esporre un argomento, ma di sviluppare una riflessione critica personale, oppure proporre un’ipotesi, un’analisi, una sperimentazione.
È il tuo “biglietto di uscita” dall’università, ma anche la prova che sei in grado di affrontare un progetto complesso e strutturato.
Quanto deve essere lunga?
Anche in questo caso la lunghezza varia da facoltà a facoltà, ma in media si parla di 60–100 pagine, escluse bibliografia e allegati.
L’importante non è scrivere tanto, ma scrivere bene: chiarezza, coerenza e ordine contano più del numero di righe.
Compilativa o sperimentale?
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Una tesi compilativa è basata sull’analisi di fonti esistenti, ma con un approccio più approfondito rispetto alla triennale.
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Una tesi sperimentale, invece, prevede raccolta e analisi di dati originali, test, esperimenti, progetti, interviste o casi studio.
La scelta dipende da te, dal tempo a disposizione e dal tipo di corso: alcune facoltà (soprattutto scientifiche e sanitarie) richiedono quasi sempre una tesi sperimentale.
Quanto incide sul voto?
La tesi magistrale può valere fino a 6–8 punti sul voto finale, a seconda dell’ateneo e del corso di studi.
Oltre al contenuto scritto, anche la discussione orale viene valutata attentamente dalla commissione.
In alcuni casi, se hai fatto esperienze extra come tirocini, Erasmus o attività di ricerca, puoi ricevere punti aggiuntivi sul voto di laurea. Controlla sempre il regolamento del tuo corso per i dettagli.
Tempistiche: quando iniziare a pensare alla tesi
Uno degli errori più comuni tra studentə è aspettare troppo per iniziare a pensare alla tesi. Succede spesso: ti dici che “c’è ancora tempo”, poi ti ritrovi a pochi mesi dalla laurea senza relatore, senza argomento e con una corsa contro il tempo davanti.
Per evitarlo, il segreto è uno solo: muoversi con largo anticipo, anche se sembra prematuro.
Quando iniziare a pensarci davvero?
In generale, è consigliabile iniziare a ragionare sulla tesi almeno 6–8 mesi prima della sessione di laurea.
Questo non significa che dovrai metterti subito a scrivere, ma è il momento giusto per:
- Riflettere su quale argomento ti interessa approfondire
- Identificare i docenti con cui potresti voler lavorare
- Informarti sulle scadenze ufficiali del tuo ateneo
- Capire se hai abbastanza tempo per una tesi compilativa o per un lavoro più articolato
Per la laurea triennale, anche 4–6 mesi possono bastare, soprattutto se il lavoro è breve e il relatore è disponibile.
Per la magistrale, meglio iniziare almeno 8 mesi prima (o anche un anno se pensi a una tesi sperimentale).
Le scadenze da tenere d’occhio
Ogni università ha il proprio calendario, ma ci sono alcune tappe ricorrenti da segnarsi in agenda:
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Richiesta del relatore
– Di solito va fatta tramite modulo o portale
– Alcuni corsi richiedono l’approvazione formale -
Domanda di laurea
– Si presenta 1–3 mesi prima della sessione (online o in segreteria)
– Serve per “prenotare” l’esame finale -
Caricamento della tesi
– In genere va consegnata sul portale studenti 2–4 settimane prima della discussione
– Alcuni atenei richiedono anche una copia cartacea -
Discussione
– Avviene davanti a una commissione (a volte con il relatore presente)
– Dura tra i 10 e i 30 minuti, a seconda del tipo di tesi
Attenzione: se non rispetti le scadenze, rischi di saltare la sessione e rimandare la laurea, quindi tieni sempre d’occhio i comunicati del tuo dipartimento o consulta la segreteria.
Quando iniziare a scrivere?
Dipende molto dal tipo di tesi e dalla tua organizzazione personale. In linea generale:
- Per una tesi triennale compilativa, potresti iniziare a scrivere 2–3 mesi prima della consegna
- Per una tesi magistrale o sperimentale, meglio iniziare almeno 4–5 mesi prima, anche solo con la raccolta dati o l’indice provvisorio
Un buon approccio è quello di iniziare con calma, ma iniziare davvero. Anche solo aprendo un file e buttando giù qualche idea.
Come si sceglie il relatore?
Se l’argomento della tesi è importante, il relatore lo è ancora di più. È la persona che ti accompagnerà in questo percorso, ti guiderà, ti darà feedback (e a volte ti risponderà in ritardo alle mail 😅).
Per questo, scegliere il relatore giusto è una delle decisioni più delicate — ma anche più strategiche — della tesi.
Da dove partire?
Il primo consiglio è semplice: non scegliere a caso.
Parti chiedendoti:
- Quali sono gli esami che mi sono piaciuti di più?
- Quali docenti ho trovato chiari, disponibili, stimolanti?
- C’è un argomento che vorrei approfondire e qualcuno che lo insegna?
Una buona idea è scegliere un docente con cui hai già sostenuto almeno un esame, perché conosce il tuo percorso e tu sai già se ti trovi bene con il suo stile.
Cosa valutare prima di chiedere
Oltre alla competenza sul tema che ti interessa, valuta anche:
- La disponibilità: ha molti tesisti? Risponde facilmente?
- Il livello di autonomia che lascia: preferisci una guida costante o più libertà?
- La chiarezza delle indicazioni: alcuni relatori ti lasciano molto spazio, altri vogliono supervisionare tutto. Entrambe le opzioni vanno bene, ma è utile saperlo prima.
Se hai dubbi, chiedi ad altri studentə che hanno fatto la tesi con lui/lei: ti daranno un’idea concreta di cosa aspettarti.
Come si chiede la tesi?
Una volta individuato il/la docente, puoi parlare di persona, al termine di una lezione o durante il ricevimento oppure inviare una mail formale, breve e chiara, specificando:
- Chi sei (nome, corso, anno)
- L’argomento che ti piacerebbe approfondire
- Il motivo per cui ti stai rivolgendo a lui/lei
E se non sai come scrivere un'email ad un docente, ti abbiamo aiutato con la nostra guida.
E se il docente rifiuta?
Può succedere: per troppi tesisti, incompatibilità di argomento, tempistiche strette...
Se capita, non prenderla sul personale. Ringrazia comunque e chiedi (se ti va) se può consigliarti un collega. Spesso nascono così ottimi abbinamenti.
Relatore e correlatore: serve sempre?
Dipende dal tuo corso di studi. In alcuni casi il correlatore (una seconda figura accademica) viene assegnato automaticamente dalla segreteria o dalla commissione. In altri, puoi proporlo tu.
Il correlatore legge la tesi e partecipa alla discussione, ma non segue attivamente la stesura come il relatore.
Struttura della tesi: com’è fatta davvero?
Una volta scelto l’argomento e il relatore, la domanda è inevitabile: da dove si parte? E come si imposta una tesi?
Anche se ogni corso ha le sue linee guida, ci sono degli elementi comuni che compongono quasi tutte le tesi, sia triennali che magistrali.
Vediamoli uno per uno, in ordine.
Copertina e frontespizio
In genere vengono forniti dall’università con un modello già pronto.
Contengono:
- Nome dell’università e del dipartimento
- Titolo della tesi
- Nome del relatore (e correlatore, se previsto)
- Nome del/la laureandə
- Corso di laurea e anno accademico
Attenzione: alcuni atenei vogliono anche l'intestazione dell'insegnamento o il logo dell’università.
Indice
Serve a dare una mappa chiara del contenuto, con i capitoli, i paragrafi e le pagine corrispondenti.
Anche se molti lo compilano alla fine, può aiutarti già all’inizio per costruire la struttura logica del lavoro.
Introduzione
È il momento di spiegare:
- Perché hai scelto questo argomento
- Cosa andrai ad analizzare
- Come hai deciso di affrontarlo (approccio teorico, metodo, fonti)
L’introduzione deve essere chiara, non troppo lunga, e dare al lettore una guida per orientarsi nel testo.
Capitoli (e paragrafi)
Qui si sviluppa il cuore della tesi. Di solito i capitoli sono 2 o 3, suddivisi in paragrafi o sezioni interne.
Ogni capitolo affronta un aspetto dell’argomento, con ordine logico e coerenza.
✔️ In una tesi compilativa, riporterai e commenterai fonti e teorie
✔️ In una tesi sperimentale, potresti presentare dati, analisi, casi studio
Conclusione
Serve a tirare le fila del discorso. Non è un riassunto, ma una sintesi critica: cosa è emerso? Cosa resta da esplorare? Quali sono i limiti del tuo lavoro?
Nella tesi magistrale può essere utile anche inserire eventuali spunti per ricerche future.
Bibliografia
Fondamentale. Tutte le fonti che hai citato — libri, articoli, saggi, siti — vanno elencate in ordine alfabetico, secondo uno stile coerente (APA, Chicago, ecc.).
Se usi strumenti come Zotero o Mendeley, ti aiutano a generare la bibliografia in automatico.
Allegati (facoltativi)
Se hai materiali extra che non trovano posto nel corpo della tesi (grafici, tabelle, interviste, immagini…), puoi inserirli in appendice o come allegati.
Compilativa o sperimentale: cambia la struttura?
Sì, in parte. Nella tesi compilativa (più comune nella triennale), la struttura è più lineare: introduzione, capitoli teorici, conclusione.
Nella tesi sperimentale, invece, troverai spesso:
- una sezione dedicata alla metodologia
- un capitolo con la presentazione dei dati
- uno spazio per l’analisi e discussione dei risultati
Ma in entrambi i casi la cosa più importante è la coerenza: ogni sezione deve essere funzionale a raccontare quello che stai studiando.
Quanto conta la tesi sul voto di laurea?
Hai scelto l’argomento, stai lavorando alla stesura, ma nel frattempo ti gira in testa una domanda molto concreta: quanto incide la tesi sul voto di laurea? Vale la pena impegnarsi davvero o cambia poco?
La risposta breve è: dipende.
Ogni ateneo (e a volte ogni corso di laurea) ha criteri diversi, ma ci sono alcuni elementi comuni che ti aiutano a orientarti.
Come si calcola il voto di laurea?
Il voto di laurea si calcola partendo dalla media ponderata degli esami (spesso espressa in centodecimi), a cui poi si aggiungono dei punti extra, tra cui quelli attribuiti alla tesi.
I criteri più comuni includono:
- Media esami convertita in centodecimi
- Punti per la tesi
- Eventuali punti aggiuntivi (Erasmus, tirocini, lode, regolarità negli studi)
Quanto pesa la tesi della triennale?
Nella maggior parte dei casi, la tesi triennale incide poco sul voto finale.
Si parla generalmente di 1 a 4 punti, assegnati in base a:
- qualità del lavoro scritto
- chiarezza dell’esposizione (se prevista una discussione)
- impressione generale della commissione
In alcune università, la triennale non prevede una vera e propria discussione, e il punteggio si limita alla valutazione del relatore.
Quanto pesa la tesi della magistrale?
La tesi magistrale ha un peso maggiore, perché è considerata un lavoro più complesso e personale.
Il bonus assegnato può andare da 3 fino a 8 punti, distribuiti in base a:
- qualità del contenuto
- originalità della ricerca (se sperimentale)
- esposizione orale davanti alla commissione
- padronanza dell’argomento e capacità di rispondere alle domande
Alcuni corsi prevedono anche una distinzione tra punteggio del relatore e punteggio della commissione.
Consigli finali per affrontare la tesi (senza impazzire)
Scrivere una tesi di laurea è una sfida, ma non deve per forza trasformarsi in un’esperienza traumatica.
Sì, ci saranno momenti in cui ti sembrerà di non farcela. Ma ci saranno anche fasi in cui sentirai che tutto torna, che i pezzi si incastrano, che stai costruendo qualcosa di tuo.
Ecco qualche consiglio per arrivare in fondo senza perdere il sonno (o la pazienza).
Parti per tempo (anche se ti sembra troppo presto)
Scrivere bene richiede tempo. Ma anche solo pensare, leggere, selezionare fonti, buttare giù un indice… sono tutti passaggi che, se iniziati per tempo, ti tolgono un sacco di ansia più avanti.
Chiarisci tutto con il relatore
Non avere paura di fare domande. Chiedi se preferisce ricevere i capitoli uno alla volta o tutti insieme, se ha suggerimenti bibliografici, se ci sono aspetti da evitare.
Un confronto chiaro all’inizio ti evita mille revisioni dopo.
Salva ogni file in almeno tre posti
Sembra banale, ma lo è fino a un certo punto. Salva il file sul pc, su una chiavetta e su Google Drive (o Dropbox).
Aggiungi sempre la data nel nome del file, così puoi tenere traccia delle versioni.
Scrivi anche se non è perfetto
Aspettare l’ispirazione è il modo più lento per finire una tesi. Butta giù idee, anche grezze, poi le sistemerai. La scrittura è un processo, non un colpo di genio.
Non trascurare il tuo equilibrio
Fare la tesi non significa annullare tutto il resto. Dormi, mangia, esci ogni tanto, respira.
Una mente stanca lavora peggio. Una mente serena, invece, scrive con più lucidità e creatività.
Parla con chi ci è già passato
Confrontarti con chi ha già scritto la tesi (soprattutto con lo stesso relatore o nello stesso corso) può farti risparmiare tempo, energie e inutili paranoie. Nessuno ti capisce come chi ci è appena uscito.
Ricorda il tuo obiettivo
La tesi non è una corsa alla perfezione. È un progetto universitario, non un libro destinato alla pubblicazione.
Falla bene, ma non lasciare che l’ansia da prestazione ti blocchi. L’importante è completarla con coerenza, cura e consapevolezza.
In conclusione
Scrivere la tesi non è solo un obbligo accademico: è anche un momento in cui puoi finalmente fermarti e guardare indietro a tutto ciò che hai imparato.
Non serve che sia perfetta. Serve che sia tua, costruita con cura, con consapevolezza, con un po’ di pazienza (e sì, anche con qualche crisi di mezza stesura).
Se parti con il piede giusto, ti organizzi per tempo e chiedi aiuto quando serve, può diventare un’esperienza formativa vera. Non solo un lavoro scritto, ma una prova di autonomia, visione e determinazione.
E se senti di avere bisogno di una mano in più, sappi che Studybusters è al tuo fianco anche in questa fase.
Abbiamo creato un servizio su misura per supportarti nel tuo percorso di laurea:
- Coaching individuale per la preparazione della tesi, per affrontare con metodo e chiarezza ogni parte del lavoro, dall’indice alla bibliografia.
- Simulazione della discussione, per arrivare al giorno della laurea preparatə, più sicurə e senza panico.
Perché la tesi non si scrive da solə. E soprattutto, non si affronta da solə.
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